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Fotti l'artista!

Questa nuova pagina si è ormai resa necessaria, anzi, urgente. Lo sport detto "FOTTI L'ARTISTA" è praticato da moltissimo tempo, (se ne trova qualche testimonianza financo nell'800, epoca d'oro dell'imprenditoria teatrale), ma sempre in maniera sporadica e occasionale.

Nel '900 questa pratica acquista il carattere di amatorialità e la pratica diventa più consapevole (chi la pratica, cioè, la ama fortemente).

I praticanti, comunque sono ancora pochi, molto agguerriti ed altresì sufficientemente noti.

E' solo negli ultimi anni che questo sport prende piede a livello di massa. Sempre maggiore è infatti il numero degli amanti di questa disciplina tanto da indurre il Comitato Olimpico Internazionale a pensare di presentarla ufficialmente alle prossime Olimpiadi di Rio de Janeiro.

Questa gioiosa pagina vuol dunque rendere omaggio, presentandosi in una simpatica veste variegata.

Dalle vignette agli scritti estemporanei, alle testimonianze dei protagonisti, il tutto irrorato da quel bel profumo di cacchetta che sempre ci accompagna nel magico mondo dell'immediato

fuori-scena.

Insomma, di tutto di più e anche chi più ne ha più ne metta.

 

70/30

Ecco, riporto una testimonianza:

 

L'amico Dihbisfjsj (il nome è inventato, per proteggerlo da possibili ritorsioni) mi ha raccontato questa scenetta:

personaggi:
A (gestore piccolo spazio in grande città)
B (amico Dihbisfjsi)

A : Allora siamo d'accordo, si fa 70-30.

     (30 per i gestori 70 per gli artisti n.d.r)
B : Occhèi, va bene anche per noi.

(passa un bel po' di tempo, mancano 2 giorni allo spettacolo)

A : Scusate, ma se voi venite qui e volete anche           dormire bisogna che facciamo 70 per noi e 30

per voi!
B : … beh, allora non veniamo…  così non è possibile…
A : Vabbè và, allora facciamo come s'era detto.

Gli chiedo "beh? com'è finita?"
"Abbiamo fatto lo spettacolo" dice lui, "sai quanto era il pubblico pagante?"
"Quanto?"  dico io.
"2".

 

A parte l'interessante spunto per ulteriori vignette, cosa c'è da rilevare? Non tanto i 2 spettatori (che forse era il giusto, legittimo e sacrosanto numero di spettatori di quella sera) quanto il tentativo di "fottitura" dell'ultimo minuto (la "zona Cesarini").

Si tratta di una tecnica consolidata, che il più delle volte va a buon fine. Ecco perchè diventa importante il "contratto".

Chiedete il contratto, in tempi brevi, rompete i coglioni, pretendetelo subito!

Non è più tempo di : "Stringiamoci la mano, questo per me è il contratto".

Quant'è?

Un amico ha invitato un artista nel suo spazio.

Questo gli fa: "Grazie, mi fa molto piacere, ma... così per sapere, quali sono i costi?"

Mi sa che è proprio finita.

Un lavoro grosso

Un amico (che per comodità chiamerò Fkhbjhgvsjfbsdjh) mi ha raccontato un episodio.

Ho preferito sintetizzarlo in una vignetta per non tediare.

Di rilevante c'è che questa volta il giocatore è un artista, momentaneamente impegnato in un'azione imprenditoriale. E' un artista dunque che fotte un altro artista.

Ancora una volta, la tecnica preferita è la "zona Cesarini".

Funziona così: si prendono accordi fin nell'ultimo dettaglio. Si fa finta di essere d'accordo, poi all'ultimo istante si cambiano le carte in tavola.

Verrebbe da chiedersi: "e se l'artista ingroppato dice no?".

Suppongo che per "i lavori grossi" ci si debba premunire con una riserva pronta ad intervenire in caso di rifiuto della prima scelta. Non importa se la seconda è una scartina, basta supportare il tutto con astruse teorie che lascino ad intendere che il lavoro è talmente innovativo che se a guardarlo ti viene da vomitare la colpa è tua. E poi contare sul fatto che comunque, del teatro non gliene frega niente a nessuno.

Dichiarazione-manifesto dei giocatori di "Fotti l'artista"

I giocatori di "fotti l'artista" si costituiscono in corporazione per meglio difendere i loro diritti :

Rivendichiamo con forza il diritto di pensare
che quello dell' artista non sia un lavoro bensì una passione ed in quanto tale non passibile di compenso alcuno.
Siamo altresì convinti che la povertà e la fame giovino alla creatività dell'artista che dovrebbe desiderare di essere anche un po' maltrattato, oltre a pagare per divertimento che ne consegue.
Del resto i fatti ci danno ragione.

Via via che si smette di pagare gli artisti, festival e rassegne spuntano come funghi, con programmi sempre più fitti di sensazionali innovazioni contemporanee.
Siamo inoltre convinti che se chiederemo sistematicamente agli artisti di pagare per soddisfare le loro necessità esibizionistiche, saremo letteralmente inondati di nuove e nuovissime proposte.
I vecchi saranno rimpiazzati da nuove forze che con il supporto di sponsor (famiglie, amici, compagni di scuola) ridaranno nuova linfa ad un mercato che rischia di crollare.
Valori quali sincerità, onestà, competenza, capacità creativa sono ormai desueti, hanno fatto il loro tempo (seppur quel tempo ci sia mai stato).
E' giunta finalmente l'era della produttività, progettualità, nuovi linguaggi, "no budget" e "everything making".
Oggi tutto si può chiamare teatro, anche il cazzo del cane!
Da oggi in avanti, noi giocatori di "Fotti l'artista", ci chiameremo "Cacciatori di Spiccioli" e questo sarà il nostro simbolo:

Continua la saga dei "cacciatori di spiccioli"!

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