top of page

Music: Bobby McFerrin & Richard Bona

Patrizio Esposito

FOTOGRAFIA

Si può nascere a Napoli, nel giugno del ’51, e morire altrove. Si può decidere il luogo della fine, se occorre. Si può riconoscere di essere stati inadeguati alla costruzione di un tempo futuro. Di non aver saputo neppure pensarlo l’avvenire. Date, città, fatti certi, qualche onore, un merito: chissà da dove viene la ragione degli elenchi, il calendario col nome dei santi e noi tra loro. E chissà da dove viene l’arroganza di farne a meno. “Ah, se potessimo mangiare l’erba”, mi dice l’uomo che vive in strada sotto casa, l’uomo che, meglio di altri, ogni giorno compone e scompone i suoi e gli altrui oggetti facendone opere provvisorie. Meraviglie che durano pochi minuti. Non si conosce il suo nome, la sua età, due volte gli hanno bruciato il giaciglio ma non l’eleganza e l’ostinazione. Mi confonde il suo fare, mi agita la velocità con cui appaiono fragili mondi sotto i nostri occhi. Meriterebbe un elenco quest’uomo? Non so, nel dubbio tralascio il mio.

 

bottom of page