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La vita ha un dente d'oro

Uno spettacolo di archeologia teatrale.
Alle origini del gioco.
Laddove nasce la tradizione ormai perduta.
Il gusto ed il piacere della vera finzione.

Quella autentica. Quella che privilegia il gioco e la santa idiozia. La fede nell'arte del fallimento.
Insomma, signori, potrete vedere due attori. Certamente il gradino più basso dell'umanità, ma pur sempre due persone, due esseri, due esemplari di una specie in via d'estinzione.
Fatta oggetto da qualche anno a questa parte, come ben sapete, di una caccia spietata.
Coloro tra voi che ne sono ignari si chiederanno il perché.
Perché mai questo accanimento?
Forse per la pelle?
Per i denti e le unghie?
Per gustarne il rinomato fegato all'alcol?
No signori. Le carcasse degli attori vengono semplicemente lasciate marcire al sole, soltanto dopo, però, aver tratto godimento dal loro dolore in seguito ad una qualsiasi frase irrispettosa nei loro confronti.
Come, per esempio "Ma insomma basta con gli attori!".
Ecco, una semplice frase come questa può produrre danni devastanti nella fragile ed aerea natura di questa specie.
E noi ne abbiamo individuato due esemplari apparentemente ancora in buono stato.
Venite a vedere di cosa sono capaci!
Di quale profonda ed inarrivabile stupidità sanno farsi carico!
Come sanno attrarsi e distrarsi, precipitare dalle vette del sublime al buco nero del marasma più ingovernabile!
E poi, chiunque volesse aiutare loro e i rari esemplari ancora esistenti, può lasciare una donazione al Comitato per la difesa e la salvaguardia dell'attore.

Grazie.

 

 

NOTE DI REGIA

 

Il corpus dell'azione registica si concentra nel tentativo di convincere gli attori che ogni replica è una "prima" e che dunque a poco vale darsi troppa pena, tanto, come si sa, la prima viene male.

 

Claudio Morganti

La vita ha un dente d'oro è un'antica espressione  bulgara che non trova corrispondenza idiomatica nella nostra lingua. Oggi l'espressione non è più in uso ma pare venisse utilizzata per alludere al fatto che in tutto ciò che è vero c'è sempre un artifizio, una menzogna, un'alterazione d’organi. Ma è anche vero che le cose, a volte, sono proprio come sembrano.

 

Rita Frongia

Con

Francesco Pennacchia

 

 

 

Gianluca Stetur

Dramaturg

Rita Frongia

Regia

Claudio Morganti

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