Manifesto 4 (per il corpo-arte)
Il destino dell'umanità è uno.
Ed una fusione naturale di lingue e di linguaggi è già in atto.
L'umanità sta diventando un corpo solo e all'interno di questo corpo le diverse cellule
conservano il loro specifico movimento in modo naturale, nonostante gli squallidi tentativi
di addomesticamento dei singoli egoismi.
E' il corpo-umanità.
Nel corpo-umanità quando una cellula impazzisce diventa “nazionalismo”.
Diventa stile, apparenza di novità.
Diventa cancro.
Il corpo-umanità deve smettere di guardarsi i piedi.
Il corpo-umanità deve sollevare lo sguardo e puntarlo al di sopra dell'orizzonte.
Deve smettere di accartocciarsi nell'ambiguo tentativo di capire cosa di sè è nuovo
e cosa non lo è.
Occuparsi di "nuovi linguaggi" è un' offesa arrecata all'immensità dello spirito.
I linguaggi nell'arte sono in continua e viva fusione, sono già, sempre e comunque "nuovi".
Ma non sentite che la parola "nuovo" è parola vecchia?
E' il tempo dell' unione.
Corpo-scienza, corpo-politica, corpo-arte sono organi del corpo-umanità.
E' necessario individuare posture d'organi, per poter dare al corpo-umanità il miglior
movimento possibile.
Il movimento più bello.
Il futuro del corpo-arte non è fatto di fazioni, non è fatto di linguaggi, nè nuovi nè vecchi.
Ma non sentite che chi pensa il linguaggio in termini di "nuovo" e "vecchio" pensa in
modo vecchio?
Perchè l'arte, quella sì che c'è.
Viva la forza e le forme dei linguaggi-arte-uniti!
Abbasso gli omuncoli che ne fanno una questione di potere!