La coda dell'occhio
LA CODA DELL'OCCHIO - INCONTRO CON CLAUDIO MORGANTI
Serata informale intorno ad alcuni racconti brevi di Raymond Carver e Eugenio Montale.
A cura di Claudio Morganti e Rita Frongia
Una definizione di racconto breve: “Qualcosa intravisto con la coda dell’occhio” (R. Carver).
La coda dell’occhio è depositaria di tanti attimi che cogliamo di sfuggita nel nostro quotidiano: a volte, come per caso, si imprimono dei dettagli nella nostra memoria, battute o gesti che inspiegabilmente resistono al tempo e permangono in noi come materia da sciogliere, chiarire, come se fossero l’inizio di una storia da scoprire.
Carver, a proposito dell’atto della scrittura: "Prima c’è qualcosa di intravisto che poi viene dotato di vita, trasformato in qualcosa che illumina l’attimo e forse finirà con l’insediarsi indelebilmente nella coscienza del lettore.
[…]Se siamo fortunati, tanto come scrittori che come lettori, finiremo l’ultimo paio di righe di un racconto e resteremo poi seduti un minuto o due in silenzio.
[…]Se siamo fortunati come attori e come pubblico, i nostri corpi e le nostre coscienze possono intercettare attimi da condividere”.
L’attimo è il modo in cui il tempo imprime degli accenti nella nostra vita (in un attimo tutto è cambiato) ma è anche l’origine di un processo di creazione. L’attimo rivela una nascita.