Il Castello
(piccolo irragionevole sfogo, scorretto e miope e anche scarsamente intelligente)
FINALMENTE!
Oh! Finalmente! Bravi! I miei complimenti agli AAMMinistratori! Era tempo! Finalmente ci possiamo levare di torno gli artisti! Finalmente, a fronte di una non esagerata spesa di un milione e mezzo di euro, possiamo far si che il castello Pasquini meriti d’esser rimesso in ordine, poiché verrà finalmente frequentato da persone per bene: arricchiti e desiderosi d’arricchirsi d’ogni genere, gente bella, amante delle arti, gente educata e rispettosa del bello. Finalmente gli affreschi del castello vedranno razzolare davanti a loro sobri e griffatissimi abbigliamenti da migliaia di euro!
Finalmente torna la bella e dolce vita! Le capannine e i sorpassi! E il fatto che i nuovi mastroianni vengano più che altro da oltre Urali, è un valore aggiunto. Si tratterà sicuramente di eleganti, educati e raffinati personaggi che porteranno una ventata di internazionalismo! Il che non guasta, anzi!
Finalmente un po’ di sana e popolare spettacolazione! Basta con lo spettacolume autoreferenziale!
Trasferendo le attività spettacolose al teatro di Rosignano Solvay (a fronte di equi accordi economici con la bisognosa ditta Solvay) si potrà finalmente godere del teatro quello vero, quello fatto di spettacoloni bellissimi!
E non abbiamo dubbi che saranno bellissimi, poiché si tratterà di spettacolazioni dai cachet stellari, dunque saranno sicuramente bellissimi e poi si potranno finalmente vedere da vicino attori del calibro di Nancy Brilli o Carlo Conti!
Finalmente! Molti auditorium(i) saranno resi operativi! La spettacolazione sarà totale, come si addice al rango di una terra così curiosa e amante dell’arte, della cultura, della filosofia e dei macchiaioli. Queste nuovissime, meravigliose strutture bianche e triangolari accoglieranno al loro interno di tutto un po’: la cultura, insomma, quella vera! E poi si sa, se la montagna non va da Maometto… grazie ad una capillare spettacolazione, la cultura (quella vera) si infiltrerà senza disturbo alcuno nelle più recondite maglie del tessuto cittadino. Chiunque potrà godere del lardo di Colonnata o della burrata pugliese senza quasi uscire di casa!
Ma il tocco finale, il colpo di genio (questa sì, arte pura, altroché i festival estivi da poche migliaia di persone!) è stato “spalmare” Armunia, un po’ qua e un po’ la: un po’ dappertutto (e dunque da nessuna parte!).
Geniale! Ancora un grande plauso alla lungimiranza, all’elegante strategia degli AAMMinistratori!
“Spalmare” significa disgregare, destrutturare, far perdere coesione e forza.
E vivaddìo! Se il bubbone purulento non lo si può estirpare lo si disgreghi, lo si riduca in piccole sacche che separate dal tutto perderanno identità e si autoestingueranno!
E come ebbe modo di dire quel grande imprenditore che risponde al nome di Tadeus Kantor: “Crepino gli artisti!” e sempre viva la spettacolazione e la cultura della salsiccia!
A morte il Teatro, viva la bancarella!
p.s. La stesura di questo inutile scritto, questa stupida lamentela volutamente priva di proposte alternative che vorrebbe anche essere spiritosa, mi è costata 2 minuti di tempo.
Questo è tutto. Non ho intenzione di sprecarne altro, poiché è proprio il tempo l’unica vera ricchezza.