Attore-Performer 2
La scena non è la vita. La scena è analogia, è come un filtro sdraiato per terra. E quando in scena si pretende di “essere se stessi” si esercita piuttosto un controllo costante su come “si desidera apparire”. La rappresentazione di quel finto “naturale se stesso” alza di fronte al “performer”, un muro di cemento armato, privo di crepe, dietro il quale, inevitabilmente si nasconde ciò che quella persona è.
Diversamente, l’ occuparsi esclusivamente di qualcosa che abita altrove, di qualcun altro, dell’idea che si ha di un “altrove” e di un “altro”, ci rende sguarniti.
E’ solo quando non ci si occupa di come si appare che si mostra ciò che si è.
Recitare è lasciarsi mettere a nudo.
(Oppure ci si può sempre mettere nudi, ma quella è un’altra cosa)