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Escludere, pretendere o attendere?

 

 

In merito alla domanda di Giulio Sonno “Lo spettatore deve realmente reagire o no?”

 

 

 

Provo subito a rispondere . 

No, non è detto, ma anche si, purché non lo si programmi.

 

Se ci si rivolge DAVVERO allo spettatore va messo in conto che lo spettatore risponda.

Ma se  ci si rivolge DAVVERO allo spettatore si sarà anche serenamente pronti a rispondere a nostra volta. Nel gergo comune una cosa del genere si chiama “dialogo”.

Avremo certo, a volte, da rintuzzare chi soffre di “protagonismo”, ma situazioni di questo tipo, peraltro infrequenti, vanno considerate nell’ottica dell’incerto del mestiere (consapevoli però del fatto che “incerto” è cugino di “Teatro”, dunque ben venga l’incerto).

 

Quali sono, invece, i casi formalmente simili a questo (e cioè il dialogo) ma galatticamente distanti?

 

1) L’ attore è voltato dalla parte degli spettatori. Pare che stia parlando con loro, ma la sua modalità di esecuzione chiaramente non prevede interruzioni. Il volume è troppo alto rispetto al necessario e i toni sono “costruiti”. La modalità è barocca. Si avverte la costruzione di una cattedrale tonale che pretende d’elevarsi al di sopra delle capocce dei comuni mortali seduti in platea.

Se in una situazione del genere, qualcuno (metti pure che sia un po’ alticcio, oppure che si tratti di coatte scolaresche) dovesse intervenire, la cattedrale si farebbe immediatamente fragile castello di carte, crollando in una interruzione non voluta (l’ho visto io con i miei occhi).

 

2) L’intervento degli spettatori, non solo è previsto ma è addirittura “programmato”. Come, per esempio, nell’ormai vintage-modalità post-drammatica: l’attore si rivolge agli spettatori che “devono” rispondere. Come da copione. Ma gli spettatori il copione non l’hanno avuto e se putacaso non rispondono, lo spettacolo si blocca, non va avanti (l’ho visto io con i miei occhi).

 

Chiudo scusandomi per i miei schemini e numerini (ma la colpa è tutta del liceo scientifico) e se qualcuno fosse curioso di sapere cos’è che ho visto con i miei occhi, può scrivermi in privato. Sarò felice di rispondere.

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