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DISTRUTTORI DELL'UMANITA'

Il teatro non conta niente, dunque non può cambiare il mondo, anzi, come ben possiamo vedere è il mondo che può cambiare il teatro. Teatro è cosa piccolissima, infinitesimale, più piccola di un virus, è come guscio di noce nella vastità del mare. Il guscio non affonderà mai, ma è il mare che determina le sue condizioni. C’è stato un tempo in cui il mare era favorevole. È pur vero che quando si navigava nella piatta serenità della mobile terra d’acqua, ogni tanto affiorava (e tutt’ora affiora) qualche faccia di merda, ma in quel preciso momento, il fragile guscio, fremendo d’orrore,  naturalmente sapeva come discostarsi. Oggi il guscio subisce una mareggiata in prossimità della riva. E’ più il tempo che sta sott’acqua che quello in cui galleggia e anche quando galleggia non sa dove sono i piedi e dov’è la testa. C’è da sperare che il guscio spiaggi? Mi vien da dire di si, ma forse perchè sono anziano e in mare aperto ho ormai navigato per anni con immensa gioia.  Quando il guscio spiaggia diventa parte della terra, il sole, il vento, la sabbia, a poco a poco lo consumano e lo riducono fino a farlo sparire. Ma quel che sparirà, naturalmente, sarà la nostra attitudine a fare spettacoli, perchè il teatro, cioè quella cosa che s’intuisce ma non si spiega, sopravviverà a noi e persino ai distruttori dell’umanità.

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