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Capolinea

Parlo non tanto per me, che son quasi giunto al capolinea, quanto per i giovani attori che con continuità escono dalle scuole di teatro.

Sappiate che tra brevissimo, non ci sarà modo di lavorare se non come impiegati di scena, assunti da qualcuna tra le Italiche Pergole. Queste ultime, infatti, si accaparreranno la totalità degli esigui finanziamenti a disposizione.

Per tutti quelli che rimarranno fuori dai foyer di velluti ricolmi d’acari, ancora per qualche tempo ci sarà la possibilità di una minestra calda in qualche luogo di “residenza”. Il loro lavoro, certo non sarà retribuito, ma sapranno d’esser artefici di una buona azione. Saranno loro, infatti, con la loro presenza ed il loro lavoro a pagare gli stipendi di tutti gli impiegati delle “strutture ospitanti”.

Coloro che invece, tra una poltroncina e l’altra, andranno a cercare di ottenere “parti”, sappiano che una volta ottenuta la "parte", nulla potranno metter da “parte”, perché saranno comunque precari, sottopagati, non tutelati e spenderanno quel poco in generi di conforto (libri e campari soda) indispensabili per chi deve sostenere la tristezza di una vita fatta di tante solitudini e gelidi camerini.

Naturalmente sto scherzando. 

Non tutti i velluti sono ricolmi d’acari.

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